La Storia del CSI

IL CSI:

UNA GRANDE ASSOCIAZIONE

Il CSI con il nuovo secolo ha superato il traguardo dei cento anni di vita, tenendo conto della sua continuità storica anche nel periodo di sospensione durante il regime fascista. Dal 1994 il CSI rappresenta l’Associazione leader in italia nella promozione dello sport per tutti. Un secolo di vita che ha visto una crescita costante dalle prime 16 Società sportive alle attuali 12133; ed è questa posizione di gran rilievo nel mondo dell’associazionismo sportivo italiano, in un periodo di veloci cambiamenti di legge e regole per lo sport e per gli Enti che lo gestiscono.
Il CSI è una associazione no profit che promuove lo sport, non un qualunque sport ma quello che incontra l’uomo; uno sport quindi come momento di amicizia ed esperienza di festa, ma anche di confronto con gli altri e con i propri limiti nel rispetto delle regole. Uno sport che ha insita una carica di straordinaria umanità, di conquista, di coraggio e di speranza per chi lo pratica.
Alla base dell’Associazione è la società Sportiva che costituisce il nucleo portante della vita associativa, vita associativa formata da uomini e da donne che promuovono attività sportive condividendo la medesima concezione dell’uomo e dello sport in un cammino di maturazione umana e di esperienza comunitaria. Per questo il CSI collabora con la famiglia, la scuola, e le strutture educative sociali del territorio affinchè lo sport sia riconosciuto come diritto di tutti i cittadini.
Le attività del CSI hanno prevalenti finalità educative, sono aperte a tutti, anche ai meno dotati, e non ubbidiscono alla logica del record e della selezione. Tutto ciò non ha impedito che nell’arco della sua storia il CSI abbia guidato i primi passi sportivi di centinaia di campioni come: Moser, Nones, Toldo, Bugarelli, Dancelli, Facchetti, Fogli, Zandegù, Pederzoli (Bud Spencer), Grimondi, Signori, Rivera, Riva, Albertini, Casiraghi ecc.
Tra le attività di maggior spicco a livello nazionale sono da rinnovare: il Gran Premio Nazionale di Sci, di Corsa Campestre , di Tennistavolo , il Trofeo Polisportivo, ed infine le finali della joy Cup, una Festa Nazionale di Calcio, Calcio a 5, Pallavolo, Pallacanestro, che vedrà la partecipazione di 3500 atleti. L’attività nazionale comunque non si ferma alle manifestazioni sopra accennate ma è integrata dal progetto Stadium: un tir carico di campi mobili di calcio, pallavolo, basket che ha già percorso i ripercorrerà in lungo ed in largo l’Italia per promuovere lo sport avvicinandolo ai cittadini.
Infine con la FICEP il CSI trova anche l’apertura per un’esperienza internazionale di Campionati europei.
Il CSI non organizza o partecipa soltanto allo sport ma studia e ricerca i vari fenomeni ad esso collegati promuovendo iniziative di formazione e di editoria sportiva.
Nell’ambito formativo due sono le scuole che a livello nazionale permettono al CSI di formare direttamente i propri tecnici e le proprie strutture di servizio: la Snes (Scuola Nazionale Educatori Sportivi) e la Snad (Scuola Nazionale Dirigenti); inoltre si propone anche come servizio per gli insegnanti verso una nuova cultura sportiva educativa. Oltre alle scuole il CSI è dotato di una serie di manuali inediti dal calcio alla pallavolo, dalla pallacanestro all’atletica leggera, dalla metodologia dell’allenamento alla medicina, dall’educazione al gioco.
I progetti sono il fiore all’occhiello del CSI ed oltre ad essere a disposizione di Associazioni, Federazioni ed Enti, vengono da molti copiati per la loro bontà di struttura e facilità di realizzazione nella scientificità del loro percorso, specie per quanto riguarda il Giocosport e Fantathlon. In questi progetti il gioco è coniugato con l’espressione musicale, grafica, e corporea per i più piccoli tendendo in questo ad un rafforzamento delle relazioni e l’autonomia mentre per i più grandi si compone di un programma completo di attività ludico sportive individuali ed a squadre attraverso la raccolta e la strutturazione di giochi per molti versi scomparsi o in disuso. Di valore sociale invece il progetto dello sport in Parrocchia come strumento rinnovato sia di aggregazione sia di proposta e rilancio per la pastorale della comunità. Significativa poi l’esperienza del progetto di intesa con il Ministero di Grazia e Giustizia e rivolto ai giovani in difficoltà e che vivono forme di disagio e marginalità come pure quella del progetto “oltre3 la siepe” caratterizzata da un’esperienza sportiva che riguarda l’ambito dell’handicap sia fisico sia psichico. In definitiva il CSI è cosciente del ruolo di traino da svolgere come capofila del movimento sportivo associativo per promuovere iniziative interne ed esterne al fine di riuscire ad affermare al CONI, alle Federazioni, allo Stato ed al Governo il ruolo sociale dello sport per tutti promuovendo uno sport di base che partendo dall’uomo privilegia l’aspetto formativo dello sport e sappia contribuire allo sviluppo socio-culturale della nazione. L’accezione sport per tutti per il CSI significa ormai da più di trent’anni, salute, divertimento, impegno del tempo libero ed anche preparazione per i giovani ad accedere allo sport agonistico; una sorta di sport di base che preparando attraverso la formazione alla vita dà anche la possibilità di prepararsi per lo sport federale/selettivo, sport per tutti e federale che dovranno essere parimenti riconosciuti dalla prossima legge di riforma dello sport che sarà studiata ed approfondita nella prossima conferenza nazionale dello sport.